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Il Consiglio regionale del Piemonte ha recentemente dato il via libera a un disegno di legge che introduce aggiornamenti significativi alle politiche per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Il provvedimento mira a favorire il recupero di edifici obsoleti, privi di valore architettonico o non conformi agli attuali standard di sicurezza sismica ed efficienza energetica.

La nuova normativa punta a privilegiare la rigenerazione e la riqualificazione urbana rispetto alla costruzione di nuovi insediamenti, con l’obiettivo di limitare il consumo di suolo. I Comuni avranno un ruolo centrale nel processo: potranno adottare specifiche delibere per attuare gli interventi sul territorio, godendo di un’ampia autonomia decisionale.

“Con questa legge – ha dichiarato l’assessore regionale all’urbanistica Marco Gallo – restituiamo protagonismo alle amministrazioni locali, offrendo loro uno strumento operativo molto atteso da sindaci e professionisti del settore. Vogliamo contenere l’espansione urbana, recuperare le aree in stato di degrado e promuovere pratiche edilizie più rispettose dell’ambiente”.

Il testo normativo va a sostituire e aggiornare la legge regionale 16 del 2018, intervenendo dopo la cancellazione di alcune disposizioni contenute nella legge regionale 7 del 2022, abrogate a livello statale. Secondo una nota ufficiale della Regione, il nuovo impianto legislativo rappresenta una risposta concreta al bisogno di città più vivibili, sicure ed efficienti dal punto di vista energetico e ambientale.

“In attesa di una riforma nazionale sulla rigenerazione urbana – ha aggiunto Gallo – il Piemonte dimostra ancora una volta di saper anticipare i tempi, offrendo un modello virtuoso di pianificazione territoriale sostenibile e orientata al futuro delle nostre comunità”.








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