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Nel corso di un'approfondita attività investigativa, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Verbania, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Trani e altri Reparti del Corpo, hanno condotto un sequestro di rilevanza nazionale di oltre 20 mila capi di abbigliamento per adulti e bambini recanti i loghi dell'agenzia spaziale statunitense Nasa.
Tutto ha avuto inizio con un controllo sulla sicurezza dei prodotti presso un megastore di abbigliamento e articoli per la casa nella Provincia Verbano Cusio Ossola. Durante l'operazione, i militari del Gruppo di Verbania, insieme al personale ispettivo della Sezione Antifrode e Controlli dell'Agenzia delle dogane, hanno individuato e sottoposto a sequestro amministrativo 151 capi di abbigliamento non conformi alla normativa vigente.
Successivamente, il focus dell'indagine si è spostato sui capi di abbigliamento contrassegnati con il logo Nasa. Dopo un coordinamento con l'agenzia spaziale statunitense, è emerso che, nonostante una preliminare autorizzazione all'uso dei loghi identificativi fosse stata concessa, la Nasa era totalmente all'oscuro delle modifiche apportate e applicate su felpe, magliette e altri indumenti.
Le linee guida della Nasa richiedono un rigoroso processo di approvazione preventiva, che la società coinvolta aveva simulato di aver eseguito al momento dell'ordine da parte della catena distributiva presente nel nord Italia. Talvolta, addirittura, la produzione iniziava senza il necessario consenso, in palese contrasto con le linee guida della Nasa per il merchandising.
Di conseguenza, il legale rappresentante e l'amministratore di fatto/direttore commerciale dell'azienda pugliese sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Trani. Le accuse riguardano i reati di contraffazione, alterazione o uso non autorizzato di marchi e segni distintivi, nonché l'introduzione e commercio di prodotti con segni falsi, in violazione degli articoli 473 e 474 del Codice Penale.
La ricostruzione della filiera distributiva, effettuata attraverso un'analisi accurata delle fatture elettroniche di vendita, ha portato all'individuazione di un megastore con sede a Milano, ma con ben 35 punti vendita in diverse regioni italiane. Il Tribunale del Riesame di Trani ha respinto il ricorso presentato dalla società produttrice, confermando il sequestro e l'idoneità delle indagini condotte dal Gruppo di Verbania.
L'operazione, svoltasi in collaborazione con le autorità competenti in diverse regioni, ha permesso il sequestro complessivo di 21.264 capi di abbigliamento contraffatti, del valore di circa 380.000 euro. Inoltre, sono stati raccolti elementi investigativi che coinvolgono il rappresentante legale e il responsabile commerciale dell'azienda per il reato di frode nell'esercizio del commercio, accusati di aver ingannato la catena distributiva sulla legittimità dell'utilizzo dei loghi Nasa.
L'intervento della Guardia di Finanza, teso a prevenire e reprimere la contraffazione e il commercio di prodotti non autentici e insicuri, si colloca nell'ambito delle attività finalizzate a preservare l'integrità del mercato e a tutelare le imprese che rispettano le regole. Va sottolineato che le ipotesi investigative, nel rispetto del principio di presunzione d'innocenza, saranno definitivamente accertate durante il procedimento, attendendo l'emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.