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La percezione di una crescente fragilità dell’economia piemontese, sia sul piano attuale che in prospettiva, si fa sempre più evidente e diffusa. È questa l’analisi tracciata da Daniele Marini, docente di sociologia all’Università di Padova, intervenuto oggi a Torino in occasione dell’assemblea regionale della Cna. Secondo Marini, questa sensazione di incertezza riflette un clima di sfiducia verso il futuro che sta incidendo pesantemente sulle aspettative e sulla propensione agli investimenti da parte del tessuto imprenditoriale locale.
L’incontro, intitolato “Una visione futura: prodotti, impegno, responsabilità”, ha offerto un momento di confronto tra rappresentanti delle istituzioni locali, nazionali ed europee, centrato sulle sfide che attendono le piccole e medie imprese. Al centro del dibattito, temi cruciali come la transizione energetica, le difficoltà nell’accesso al credito, la formazione delle competenze, la semplificazione burocratica e il ruolo dell’Europa in un contesto geopolitico in rapida trasformazione.
Delio Zanzottera, segretario regionale di Cna, ha descritto con parole nette la condizione attuale delle imprese: «Non viviamo più una crisi ciclica, ma una crisi strutturale, continua. Le difficoltà sono ormai la norma e non più l’eccezione. Per questo – ha spiegato – non bastano misure estemporanee o interventi d’urgenza. Occorre una strategia chiara e duratura che accompagni le imprese nella comprensione e gestione del cambiamento». Secondo Zanzottera, infatti, le aziende devono essere messe nelle condizioni di affrontare le trasformazioni del mercato e della tecnologia, anziché subirle.
Una visione condivisa anche da Giovanni Genovesio, presidente di Cna Piemonte, che ha descritto un quadro economico segnato da “nuove criticità quotidiane”. «Ogni giorno – ha detto – le imprese si trovano di fronte a nuove sfide, in un contesto che non è più emergenziale ma strutturalmente instabile. I danni economici derivanti da questa situazione sono significativi e in certi casi superano anche il miliardo di euro». Genovesio ha inoltre sottolineato come una delle problematiche più serie e urgenti sia l’accesso al credito, elemento fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle piccole e medie imprese.
L’assemblea ha dunque ribadito l’importanza di adottare politiche economiche più incisive, capaci di offrire stabilità e strumenti adeguati per affrontare le trasformazioni in atto, con l’obiettivo di restituire fiducia a un tessuto produttivo che rappresenta una delle colonne portanti dell’economia piemontese.
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