Condividi:
Il Consiglio regionale del Piemonte ha dato via libera, con un ampio consenso trasversale, a nuove disposizioni che agevolano i Comuni nell’utilizzo a fini sociali dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Il provvedimento, promosso dalla giunta guidata da Alberto Cirio su proposta dell’assessore Maurizio Marrone, introduce modifiche significative alla normativa esistente, accogliendo anche alcuni emendamenti provenienti dalle opposizioni, in particolare da Partito Democratico (PD) e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs). Il bando sarà sostenuto da un finanziamento regionale pari a 1,2 milioni di euro.
"Il voto compatto del Consiglio rappresenta un messaggio forte contro le organizzazioni mafiose", ha dichiarato Marrone durante la presentazione del provvedimento.
Tra le modifiche approvate, vi sono quelle avanzate dal presidente della Commissione Legalità, Domenico Rossi (PD), che prevedono un incremento della copertura finanziaria da parte della Regione: per i piccoli Comuni il contributo passerà dal 50% al 70%, con un tetto massimo di 30.000 euro. Inoltre, le nuove norme includono tra le finalità prioritarie l’accoglienza dei richiedenti asilo e le iniziative rivolte ai giovani.
Un altro emendamento approvato, a firma della capogruppo di Avs Alice Ravinale, apre all’utilizzo degli immobili confiscati anche per la realizzazione di centri di recupero per persone con dipendenze.
Il Partito Democratico, attraverso la capogruppo Gianna Pentenero, ha manifestato l’intenzione di contribuire ulteriormente al perfezionamento del testo, proponendo in Aula altri due emendamenti. Il primo proponeva di permettere l’assegnazione diretta dei beni agli enti del terzo settore, il secondo di premiare con punteggi aggiuntivi i progetti con un impatto sociale più ampio. Tuttavia, entrambe le proposte sono state respinte: Marrone ha spiegato che la legge regionale in vigore, precedente alla normativa nazionale, limita i finanziamenti ai soli Comuni; mentre il secondo emendamento è stato giudicato potenzialmente problematico per l’operatività della commissione tecnica incaricata della valutazione.